ChatGPT è stato ufficialmente bloccato in Italia con effetto immediato. L’artefice della tragedia appena avvenuta è il Garante della privacy italiano, che ha stabilito lo stop del chatbot di OpenAI fino a che non rispetterà la disciplina sulla privacy. Sono bastate appena poche ore affinché lo stop diventasse effettivo e tutti gli utenti italiani, inclusi quelli abbonati a ChatGPT Plus, si sono ritrovati a non poter accedere più al servizio.
Il blocco è stato deciso a seguito della pubblicazione di dati sensibili degli utenti a causa di un bug riscontrato in una libreria open source su cui OpenAI ha dovuto anche scusarsi. Il Garante della privacy pone l’accento sulla mancanza di informativa agli utenti sui loro dati raccolti da OpenAI e sull’assenza di una base giuridica per giustificare la raccolta e la conservazione massiccia di dati personali allo scopo di addestrare gli algoritmi per il funzionamento della piattaforma.
Il Garante contesta anche il fatto che le risposte di ChatGPT non corrispondono sempre al dato reale e quindi ciò determina un trattamento dei dati personali inesatto. Non ci sono infine filtri per la verifica dell’età nonostante il servizio sia vietato a chi ha meno di 13 anni. OpenAI ha 20 giorni di tempo per dare una risposta indicando le misure intraprese per risolvere i suddetti problemi, pena una multa di 20 milioni di euro o del 4% del fatturato globale annuo.
Come accedere a ChatGPT
Nonostante ci sia un blocco totale in Italia, resta comunque possibile accedere al chatbot dal nostro Paese oppure utilizzare una sua alternativa completamente gratis. E’ possibile accedere al servizio utilizzando una VPN, anche di quelle gratuite come ProtonVPN, da installare ed eseguire sul PC o su un dispositivo mobile prima di navigare sul web. In alternativa si può utilizzare Bing Chat che è anch’essa basata sul modello di intelligenza artificiale sfruttato da ChatGPT.