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ChatGPT rischia il blocco anche negli USA per la privacy

di Paolo Violante

ChatGPT, il chatbot di OpenAI, sta attraversando un periodo difficile a causa delle preoccupazioni legate alla privacy e alla sicurezza pubblica. Dopo la sospensione in Italia, ora un’organizzazione non profit statunitense, il Center for AI and Digital Policy (CAIDP), solleva ulteriori dubbi.

La presidente della Federal Trade Commission (FTC), Lina Khan, ha recentemente espresso preoccupazione per il mercato dell’intelligenza artificiale, che potrebbe essere monopolizzato da poche aziende. In questo contesto, il CAIDP ha presentato un reclamo ufficiale alla FTC riguardo a ChatGPT, sostenendo che viola l’FTC Act.

Il CAIDP ritiene che GPT-4 di OpenAI non rispetti i criteri di trasparenza, comprensibilità, equità ed evidenza empirica stabiliti dalla FTC. In attesa di regole più chiare e conformi ai requisiti della FTC, l’organizzazione chiede di fermare lo sviluppo dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).

Marc Rotenberg, presidente del CAIDP, è tra coloro che hanno firmato una lettera in cui un gruppo di esperti del settore, tra scienziati, ricercatori, accademici e imprenditori, chiede una pausa di sei mesi nello sviluppo di queste tecnologie.

Ora la palla è nel campo della FTC, che dovrà decidere se accogliere o meno la richiesta presentata dal CAIDP. L’esito della situazione è incerto e potrebbe avere un impatto significativo sul futuro di ChatGPT e delle tecnologie simili.

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