Sembra essere imminente un rinnovo dei contratti con i gestori dello SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che scadono questo mese. Ieri si è tenuta una riunione tra il sottosegretario all’Innovazione Tecnologica, Alessio Butti, e i gestori. Tuttavia, dal prossimo giugno, l’obiettivo è riorganizzare l’intera infrastruttura per creare un servizio unificato con la Carta d’Identità Elettronica, la CIE.
Non ci sono ancora informazioni precise sul nuovo accordo poiché non è stato ancora firmato nulla. Tuttavia, il governo si è impegnato a trovare una soluzione, che rappresenta un passo avanti rispetto alla situazione attuale. Fino ad oggi, il governo ha stanziato 1 milione di euro da distribuire tra i 11 gestori. Quando lo SPID è stato introdotto 8 anni fa, era previsto che fosse gratuito per i cittadini e la Pubblica Amministrazione e che si autofinanziasse attraverso il suo utilizzo professionale e privato, ma la Pubblica Amministrazione non è stata in grado di promuoverlo come richiesto dai gestori.
Nelle ultime settimane, si è appreso che i fornitori richiedono una cifra pari a 50 milioni di euro, ma non ci sono conferme ufficiali. Il sottosegretario Butti ha assicurato l’intenzione di rendere il prodotto economicamente sostenibile, a differenza di quanto accaduto in passato. I rappresentanti dei gestori si sono dichiarati soddisfatti dell’incontro.
Lo SPID è stato un’importante iniziativa di successo, sia in Italia che in Europa. Tuttavia, è ancora troppo presto per valutare le conseguenze dell’evoluzione dell’identità digitale verso un sistema unificato SPID/CIE. Ciò che è certo è che i gestori saranno coinvolti e il servizio sarà garantito per la Pubblica Amministrazione, i cittadini e le imprese.