La tensione tra Meta e la SIAE, l’ente italiano preposto alla tutela dei diritti d’autore, cresce sempre di più a causa dell’incapacità di raggiungere un’intesa sulla diffusione di musica e contenuti protetti sui social network come Facebook e Instagram. La vicenda, iniziata a marzo, è stata oggetto di precedenti news e ora presenta nuovi sviluppi poco favorevoli per l’impresa di Mark Zuckerberg.
L’AGCM ha aperto un’indagine riguardo un presunto abuso di dipendenza economica da parte di Meta nei confronti della SIAE, come indicato sul sito ufficiale dell’Autorità Garante. Secondo l’istruttoria, la multinazionale avrebbe interrotto ingiustamente i negoziati per la concessione della licenza d’uso dei diritti musicali sulle proprie piattaforme, abusando della dipendenza economica della società italiana e rimuovendo i contenuti protetti dai social network. Inoltre, non avrebbe fornito le informazioni necessarie per condurre negoziati in modo equo e trasparente.
Mentre la società italiana di autori ed editori ha definito “dittatoriale” l’atteggiamento della multinazionale, che ha rimosso i contenuti protetti durante le trattative, il colosso statunitense sostiene che la realtà italiana abbia chiesto una somma quattro volte superiore rispetto al passato. La SIAE nega questa affermazione e insiste sul fatto che non ha mai ricevuto i dati necessari da Meta per calcolare le compensazioni agli autori e il costo richiesto.
L’AGCM interviene in questo contesto confuso, mettendo in discussione il comportamento dell’azienda di Zuckerberg. L’Autorità sostiene che essa potrebbe aver approfittato del proprio vantaggio contrattuale per proporre un’offerta economicamente inadeguata alla società italiana, senza fornire le informazioni adeguate per valutarne la congruità. A seguito della rottura delle trattative, Meta ha rimosso i contenuti musicali protetti dalla SIAE, rendendoli inaccessibili agli utenti.
L’abuso di dipendenza economica ipotizzato potrebbe avere un impatto significativo sulla concorrenza nei mercati interessati e causare un grave danno ai consumatori. Questa condotta potrebbe ridurre notevolmente la capacità competitiva della società italiana e impedire agli autori che essa rappresenta di raggiungere un’ampia categoria di utenti che utilizzano i social network. Le ripercussioni potrebbero estendersi anche agli autori rappresentati da altre società di gestione dei diritti d’autore che condividono i diritti con gli autori tutelati dalla SIAE.
L’AGCM rileva che i consumatori sono i più danneggiati, in quanto le pratiche ritenute abusive limitano la scelta degli utenti, privandoli della possibilità di accedere all’offerta musicale italiana e internazionale tutelata dalla SIAE. L’Autorità Garante non si limita all’indagine, ma ha avviato un procedimento cautelare per facilitare nuovi negoziati tra le due parti nel breve termine e nel pieno rispetto dei principi di buona fede, trasparenza ed equità.