Ucraina dichiara Xiaomi sponsor della guerra, ma l’azienda nega

L’Agenzia nazionale per la prevenzione della corruzione (NACP) dell’Ucraina ha inserito Xiaomi nella lista nera delle aziende considerate sponsor della guerra iniziata dalla Russia. La motivazione risiede nel fatto che, mentre molte aziende tecnologiche hanno abbandonato senza indugi il mercato russo, il colosso cinese continua ancora ad essere operativo in Russia ed ha anzi aumentato considerevolmente sia le proprie attività che i propri introiti.

Attualmente, infatti, Xiaomi è leader del mercato degli smartphone in Russia, forte dell’abbandono di colossi come Samsung e Apple che le hanno lasciato importanti quote di mercato. Come evidenzia l’Ucraina, il gigante cinese ha aumentato le spedizioni di dispositivi verso il territorio russo, con un 39% in più registrato nel terzo trimestre del 2022 e un raddoppio della quota di mercato detenuta in appena un anno.

La divisione russa di Xiaomi nel 2021 ha incassato 202 milioni di dollari, quindi è facile immaginare quanto stia incassando attualmente e quante tasse stia pagando in Russia. L’Ucraina afferma che con queste tasse viene sostenuto l’esercito russo che quotidianamente uccide i cittadini ucraini. Attualmente l’azienda sta riprendendo le assunzioni per gli uffici russi ed ha anche annunciato l’inizio delle vendite dei top di gamma. La NACP afferma che l’azienda sta sponsorizzando un’aggressione militare terrorista e che deve subire le conseguenze sia in termini di reputazione che legali.

La risposta di Xiaomi è arrivata immediatamente attraverso un comunicato stampa nel quale afferma di essere solo una società di elettronica a uso consumer che offre prodotti solo per usi civili e commerciali. La casa produttrice evidenzia inoltre che negli oltre 100 Paesi in cui opera garantisce il pieno rispetto delle leggi locali, che abbraccia pienamente la pace nel mondo e che la sua missione è permettere a tutti di avere una vita migliore grazie all’innovazione.

Fonte

Michele Ingelido: Blogger che da anni lavora nel settore tecnologico. Da perito tecnico mi definisco non solo un incurabile fanatico della tecnologia, ma anche un profondo estimatore di tutto ciò che intelligentemente crea innovazione, specie se in modo anticonformista… Un po’ come il Rock ‘n Roll!