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Deepfake e disinformazione: come l’IA può alterare i nostri pensieri

di Michele Ingelido

La tecnologia moderna ha offerto incredibili opportunità per la creatività e l’innovazione, ma ha anche presentato sfide significative. Un fenomeno che ha attirato molta attenzione negli ultimi anni è quello dei deepfake, il prodotto di una tecnologia di intelligenza artificiale avanzata che può creare immagini e video dall’aspetto realistico di persone che dicono e fanno cose che in realtà non hanno mai detto o fatto. Questa tecnologia, basata sul deep learning, è in grado di sfumare i confini tra realtà e finzione, con implicazioni significative e di vasta portata.

Immaginate di vedere un’immagine del Papa in giacca a vento o Vladimir Putin in ginocchio che bacia la mano a Xi Jinping. Queste sono immagini che potrebbero essere create da un deepfake. In effetti, immagini false di questo tipo sono già circolate online, ingannando molte persone e creando confusione.

Le implicazioni dei deepfake su memoria e senso della realtà

Il termine “Effetto Mandela” è stato utilizzato per descrivere una serie di eventi o dettagli memorizzati in modo errato. Un esempio popolare dell’Effetto Mandela è il falso ricordo di un film intitolato “Shazaam” con Sinbad, che in realtà non è mai stato realizzato. Nonostante la mancanza di prove dell’esistenza di Shazaam, molte persone sono convinte di averlo visto e ricordano i dettagli della trama, dei personaggi e persino l’aspetto della locandina del film.

Gli psicologi pensano che l’Effetto Mandela possa essere causato dal modo in cui il nostro cervello è cablato. La nostra mente può essere influenzata da cose come ciò che dicono gli altri o le nostre convinzioni preesistenti, il che può portarci a ricordare le cose in modo errato. Se molte persone sui social media affermano che una cosa è accaduta in un certo modo, questo può farci credere che sia davvero accaduta in quel modo, anche se non è così.

In questo contesto, i deepfake possono avere un impatto significativo sui nostri ricordi, simile all’Effetto Mandela. La diffusione di deepfake consente di diffondere informazioni false in modo ancora più rapido e semplice, facendo sì che un numero sempre maggiore di persone inizi a ricordare cose che in realtà non sono mai accadute.

Questo solleva importanti interrogativi sulla possibilità di fidarsi delle informazioni che vediamo online, sull’opportunità di utilizzare l’intelligenza artificiale per manipolare immagini e video, e sul potere che la tecnologia dovrebbe avere nel plasmare i nostri ricordi e le nostre convinzioni. Se desiderate approfondire l’argomento, vi rimandiamo all’articolo di ExpressVPN sul fenomeno dei deepfake.

Come riconoscere i deepfake

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La tecnologia dei deepfake utilizza l’intelligenza artificiale per creare video e immagini che sembrano reali, ma che rappresentano persone che dicono o fanno cose che non hanno mai detto o fatto. Ci sono alcuni segnali che possono aiutare a identificare i deepfake:

  1. Qualità dell’immagine: I deepfake possono spesso presentare difetti di qualità dell’immagine, come sfocature o irregolarità.
  2. Lip-syncing: Nei deepfake video, il movimento delle labbra della persona potrebbe non corrispondere esattamente al discorso.
  3. Espressioni facciali e movimenti del corpo: Le espressioni facciali e i movimenti del corpo nelle immagini o nei video deepfake possono sembrare innaturali o non corrispondere al contesto.

Combattere la disinformazione

Quando si tratta di combattere la disinformazione, ci sono diverse strategie che possono essere utili:

  1. Verificare le fonti: Prima di condividere informazioni, è importante verificare la fonte da cui provengono.
  2. Utilizzare strumenti di fact-checking: Esistono molte risorse online che possono aiutare a verificare la veridicità delle informazioni.
  3. Educarsi sulla disinformazione: Comprendere come funziona la disinformazione e come riconoscere le tattiche comuni può essere molto utile.
  4. Pensare criticamente: È importante non accettare le informazioni come veritiere solo perché confermano le proprie convinzioni. È importante fare domande e cercare prove.
  5. Parlare di disinformazione: Condividere le proprie conoscenze sulla disinformazione con gli altri può aiutare a prevenire la sua diffusione.

Imparare a riconoscere i deepfake e a combattere la disinformazione è diventato una necessità. Come abbiamo discusso, ci sono numerosi segnali che possono aiutarci a identificare i deepfake, e varie strategie possono essere adottate per combattere la disinformazione.

È importante non dare mai per scontato ciò che vediamo online. Dobbiamo sempre rimanere critici e mettere in discussione le informazioni che riceviamo. Solo così possiamo navigare in sicurezza nel vasto oceano di informazioni che è internet, senza cadere preda di false rappresentazioni o disinformazione. Ricordiamo sempre di proteggere in ogni modo la nostra attività online e di mantenere la riservatezza delle nostre informazioni personali.

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