DeepSeek, l’AI generativa diventa open-source: terremoto in borsa

Arriva dalla Cina come un fulmine a ciel sereno DeepSeek: l’app che potrebbe rendere tutto il mercato dell’intelligenza artificiale generativa una grande bolla pronta a scoppiare a breve. Il nuovo modello di linguaggio dietro l’app per Android e iOS che ha letteralmente spopolato sia in Cina che negli USA si chiama DeepSeek-R1 ed è open source.

Il modello di linguaggio è stato finalizzato in due mesi da una startup cinese quasi sconosciuta ed è costato soli 6 milioni di dollari. L’app DeepSeek è stata scaricata così tanto da superare ChatGPT nella classifica delle più scaricate su App Store. Ciò perché si propone come un’alternativa aperta e a basso costo rispetto ai modelli statunitensi che sono chiusi, costosi e gestiti dalle Big Tech.

Attualmente DeepSeek è un’app che da più problemi rispetto a ChatGPT, tuttavia le prestazioni del modello sono pari o superiori rispetto a GPT-4o di OpenAI, Claude Sonnet 3.5 di Anthropic e Llama 3.1 di Meta. L’impatto disastroso sulle borse mondiali è stato immediato: uno tsunami che ha fatto scendere la leader del settore Nvidia del 17%, Microsoft del 16% e tante altre.

Nel frattempo l’applicazione cinese è stata rimossa da Play Store e App Store in Italia e OpenAI ha accusato la startup cinese che l’ha realizzata di furto di proprietà intellettuale. La grande preoccupazione degli USA è il fatto che i nuovi modelli di intelligenza artificiale cinese costano solo una frazione di quelli statunitensi e hanno le stesse performance. Si prepara quindi il terreno per nuove inevitabili guerre commerciali.

Michele Ingelido: Blogger che da anni lavora nel settore tecnologico. Da perito tecnico mi definisco non solo un incurabile fanatico della tecnologia, ma anche un profondo estimatore di tutto ciò che intelligentemente crea innovazione, specie se in modo anticonformista… Un po’ come il Rock ‘n Roll!