NVIDIA ha stanziato la bellezza di 40 miliardi di dollari per procedere con l’acquisizione dell’azienda britannica ARM, leader nella creazione di design per i processori, inclusi quelli dei dispositivi mobili. Un’operazione che, se fosse portata a termine, entrerebbe nella storia per la sua enorme portata. Non tutto, però, sta filando liscio con diverse aziende che osteggiano quest’acquisizione tra cui Google, Microsoft e Qualcomm. Cosa sta succedendo? E come mai tutti questi problemi? Facciamo chiarezza.
Le mire di NVIDIA su ARM
NVIDIA, la nota azienda americana che si occupa di produrre processori, schede madri e componentistica per PC e smartphone, è ad un passo da un’acquisizione storica. Nelle sue mire, infatti, è finita niente poco di meno che la britannica ARM. Per concludere l’affare, gli americani sarebbero disponibili ad investire una cifra molto ingente. Ben 40 miliardi di dollari, infatti, sono finiti sul piatto della trattativa.
Per quale motivo NVIDIA ha scelto di voler acquisire ARM? Semplice! L’obiettivo è quello di divenire la prima azienda mondiale nel settore dell’intelligenza artificiale. Se NVIDIA, infatti, ha già il primato nel Deep Learning (ovvero l'”apprendimento profondo”), acquisendo ARM lo otterrebbe anche nel settore dei processori per dispositivi.
Il “chi va là” delle altre aziende
L’acquisizione o tentata tale di ARM da parte di NVIDIA non è passata, ovviamente, inosservata. Alcuni dei nomi più importanti nel settore tecnologico (quali Microsoft, Qualcomm e Google in prima linea) non ci stanno e temono che un’operazione del genere potrebbe danneggiare la leale concorrenza. Attualmente, infatti, ARM sviluppa proprietà intellettuali per processori che possono essere acquistati, su licenza, dai marchi più disparati. Se, ad esempio, Samsung decide di acquistare un Cortex-A78 (utilizzato ad esempio nel Galaxy S21 Ultra), lo stesso può essere utilizzato anche da altri produttori di smartphone. Basta acquistarne la licenza!
Qualora, invece, NVIDIA dovesse portare a termine l’operazione, come andrebbero le cose? Anche se, come gli americani hanno già preannunciato, ARM continuerà a distribuire i propri prodotti a varie aziende, si teme che, in modo del tutto parallelo, l’azienda potrebbe portare avanti nuovi progetti innovativi da destinare, esclusivamente, a NVIDIA.
Anche la Cina, Paese in cui i design per processori di ARM sono molto utilizzati, teme moltissimo che l’azienda inglese possa finire in mani americane. La motivazione si ritrova nel ban che gli USA hanno imposto alla Cina sia per Huawei che per Xiaomi e che potrebbe portare all’impossibilità per ARM di vendere ai produttori cinesi. Insomma, la notizia ha destato non poche preoccupazioni! Come andranno le cose? Vedremo! Vi terremo aggiornati!