ZTE è stato il primo produttore di smartphone a proporre un dispositivo con fotocamera selfie integrata nel display. Attualmente, tra l’altro, Axon 20 risulta essere l’unico sul mercato ad integrare quest’interessante soluzione del colosso cinese. Sebbene anche gli altri potrebbero lanciarsi in questa sfida impegnativa entro la fine dell’anno, è molto probabile che ZTE, nel frattempo, lancerà la seconda generazione della sua selfie-cam integrata. La tecnologia è stata annunciata e dimostrata al MWC 2021 di Shanghai. Quali i cambiamenti previsti? Diamo un’occhiata!
Selfie-cam ZTE di seconda generazione
Durante il Mobile World Congress Shangai 2021, in svolgimento dal 23 al 25 febbraio, ZTE ha presentato al mondo la seconda generazione della selfie-cam integrata nel display di uno smartphone. Una novità importante che si accompagna ad un forte miglioramento qualitativo sia nella realizzazione che nel risultato finale offerto dal sensore. Rispetto a quanto avevamo visto con la prima serie (che presentava diverse problematiche), la densità dei pixel in corrispondenza del sensore è stata aumentata, passando da 200 a 400 ppi.
Quasi impossibile, quindi, accorgerci visivamente della presenza del sensore o, quanto meno, riuscire ad individuarlo al di sotto del display. Quest’ultimo, poi, vedrà anche un notevole miglioramento del refresh rate che passerà dai 90 Hz dell’Axon 20 ai 120 Hz (pensati per l’Axon 30 Pro). La nuova selfie camera di ZTE sarà anche in grado di contribuire alla sicurezza del dispositivo. Sarà compatibile, infatti, con il riconoscimento facciale in 3D.
Come era andata con la prima generazione
La prima generazione di fotocamera selfie integrata nel display è arrivata, lo abbiamo anticipato, sullo ZTE Axon 20. Al momento questo è il solo dispositivo sul mercato a prevedere questa possibilità anche se molto presto sarà affiancato dall’Axon 30 Pro e non soltanto (altri produttori sono al lavoro su questo fronte). I miglioramenti della seconda generazione rispetto alla prima erano dovuti e, soprattutto, inevitabili. Proprio il primo sensore integrato, difatti, aveva mostrato non poche pecche evidenziate anche da DxOMark.
La densità dei pixel del display (in corrispondenza del sensore) non era sufficiente e ciò portava lo schermo ad apparire sempre discontinuo. La qualità degli scatti, poi, ne risente parecchio con molta delusione da parte di tutti coloro che attendevano questa tecnologia con ansia. Vale comunque la pena sottolineare che il primo sensore è stato quasi una “prova” per ZTE. Da una versione acerba e problematica, difatti, è stata sviluppata la seconda che porterà tante novità e, soprattutto, un notevole incremento nella qualità.