Anche Qualcomm cerca di adeguarsi alla necessità di rendere il proprio hardware compatibile con i recenti sviluppi di Internet of Things, rivelando nelle ultime ore il primo system on a chip studiato per integrarsi a fondo con un mondo di connettività a 360°, nei campi della domotica e della robotica: Snapdragon 210.
Snapdragon 210 è un chipset completamente in grado di interfacciarsi a Internet Things OS, l’OS creato da Google per i dispositivi IoT, che alcuni di noi ricorderanno per essere stato annunciato un paio di mesi fa. Il processore è stato inizialmente testato su smartphone low-end dotati di connettività LTE, con buoni risultati.
Il nuovo arrivato in casa Qualcomm integra un modem X5 Cat. 4 (a trasmissione 150/50 Mbps), una configurazione che lo rende candidato ideale a governare il mondo della domotica, costituito da termostati, speaker, allarmi per interni ed esterni ed elettrodomestici di varia natura, tutti appartenenti al mondo dell’Internet of Things.
A queste funzionalità innate nel chipset Snapdragon 210, si aggiunge la possibilità di interfacciarsi a Internet Things OS, per migliorare notevolmente l’offerta di app e servizi cloud. Tra i feature più notevoli del processore IoT, troviamo la capacità di analizzare file multimediali, interrogare database ed elaborare il linguaggio espresso dall’utente (linguaggio “naturale”).
Qualcomm ha inoltre posto particolare cura realizzativa a livello di power saving: Snapdragon 210 è un chipset nato per aiutare gli utenti a risparmiare in termini energetici, senza mezze misure. Il suo hardware è costituito da una CPU a 4 core (Cortex A7), una GPU Adreno 304, WiFi 802.11b/g/n e supporta memorie LPDDR3.
La compatibilità del processore con Android Things è pressoché assicurata, considerando la familiarità dell’hardware con Internet Things OS, perciò non ci resta che seguire il suo esordio al Mobile World Congress 2017 che vedrà luce tra pochi giorni.