L’azione di un gruppo di attivisti francesi a tema privacy, che prende il nome di La Quadrature du Net, ha portato ad una multa molto pesante per Amazon, inflitta al colosso dell’e-commerce dal CNPD, la commissione nazionale per la protezione dei dati in Lussemburgo. La sanzione rifilata al gigante di Jeff Bezos è di 888 milioni di dollari, pari a circa 746 milioni di euro. Un vero e proprio record, dato che è una delle multe più alte mai comminate nel mondo del web e la più alta mai emessa nell’Unione Europea.
Ma quali sono le motivazioni che hanno portato a questa multa? Come spiegano gli attivisti, Amazon è stata riconosciuta responsabile di violazione del GDPR, vale a dire la normativa europea che fa riferimento all’utilizzo dei dati personali degli utenti. Un reato che il gigante dell’e-commerce non riconosce affatto, rispedendo tutte le accuse al mittente. Per Amazon, che ha la sede europea proprio in Lussemburgo, non è avvenuta alcuna violazione e nessun dato dei clienti sarebbe stato esposto a terzi, come ha fermamente sostenuto un portavoce dell’azienda.
Sta di fatto che gli 888 milioni di dollari di multa che Amazon è chiamata a pagare rappresentano la sanzione più alta mai emessa nell’Unione Europea. Il record precedente era di Google, che ha ricevuto nel 2019 una multa da 57 milioni di dollari dal CNIL, autorità francese per la tutela dei dati personali. Anche in quel caso, la responsabilità riconosciuta a Big G fu proprio la violazione di alcune norme del GDPR. Ma rispetto alla multa comminata al gigante dell’e-commerce erano solo briciole.