E’ stato finalmente annunciato il cronoprogramma del Piano Italia a 1 Giga, che dovrebbe cominciare subito per garantire il rispetto delle tempistiche, con scadenza fissata nel 2026. Le gare già calendarizzate per il mese di gennaio prossimo sono quelle relative alla banda ultralarga fissa e al 5G, ma ciò che conta è che siano già state delineate tutte le fasi di questo importante percorso.
Stando al cronoprogramma, infatti, il 30 giugno 2022 dovrebbe essere la data in cui verrebbero assegnate le risorse del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Da quel momento in poi partirà la “sfida”, ovvero la cablatura di 6,1 milioni di indirizzi civici, pari a sei milioni e mezzo di unità immobiliari. Tuttavia bisogna correre per rispettare le tempistiche già nel primo anno: se nel 2023 non si è già raggiunta una certa soglia, le risorse verrebbero azzerate.
Le problematiche per il Piano Italia a 1 Giga non mancano, a cominciare dalla manodopera umana. Ad oggi sembra che Infratel Italia, la società in house del Ministero dello Sviluppo Economico, abbia bisogno di almeno altri 10.000 addetti (c’è chi parla di 15.000), con la possibilità che questa esigenza aumenti in termini numerici: la maggior parte dei lavoratori proviene dall’estero e le incognite, da questo punto di vista, sono sempre presenti (potrebbero essere impegnati in altri lavori nei propri Paesi).