Gavin Grimm, studente trasgender di Gloucester, ha portato il suo caso alla corte suprema. 53 grandi aziende, tra cui Apple, Microsoft e Amazon si sono schierate con lui. La storia per i diritti degli omosessuali, bisessuali, transgender e tutti coloro che non si sentono rappresentati dagli stereotipi comuni è lunga e tortuosa e, come molti di voi sapranno, non ha ancora trovato il suo lieto fine.
Diverse aziende tecnologiche hanno già fatto molte campagne a favore di questa categoria, come il famoso progetto It Gets Better nato nel 2010 a seguito del suicidio di alcuni ragazzi causato da episodi di bullismo omofobo.
L’impegno di queste aziende per la causa non è tardato nemmeno nel caso di Gavin Grimm, studente americano a cui ben 53 aziende americane, molte delle quali proprio del nostro settore tecnologico, hanno dato supporto nella sua battaglia che lo ha portato fino alla corte suprema degli Stati Uniti d’America.
Gavin e i diritti negati
Gavin Grimm è uno studente di 17 anni residente a Gloucester, Virginia. Gavin non è solo un ragazzo di 17 anni ma è anche un ragazzo transgender, all’anagrafe nato femmina. E la sua è la storia di una battaglia per l’utilizzo dei bagni degli uomini nella sua scuola.
La storia
Gavin Grimm, ha citato in giudizio la sua scuola sostenendo di essere stato discriminato poiché gli è stato revocato il permesso di utilizzare il bagno degli uomini a favore dell’utilizzo del bagno destinato al suo sesso di nascita. In favore di tutta la comunità LGBT, l’amministrazione Obama aveva varato delle norme che permetteva a tutti gli studenti delle scuole pubbliche di scegliere il bagno in base all’identità di genere in cui si identificavano e non quella di nascita. Purtroppo però l’attuale amministrazione Trump ha annunciato la decisione di annullare queste norme volute dal precedente presidente e il caso è finito alla Corte Suprema. Questo caso si trascina dal 2014 e questa scelta della nuova amministrazione potrebbe in qualche modo avere ripercussioni su questa storia anche se secondo l’American Civil Liberties Union “Le leggi federali che proibiscono la discriminazione in base al sesso si applicano a prescindere dalla posizione dell’amministrazione in materia”.
La Silicon Valley in sostegno di Gavin Grimm
Apple ha dato il suo sostegno alla causa di Gavin e assieme ad altri 52 colossi tra cui IBM, Amazon, Airbnb, eBay, Intel, Linkedin, Microsoft, PayPal, Twitter e GitHub trasformando Gavin in un simbolo che vuole rappresentare tutti i ragazzi nelle sue condizioni. Il supporto di queste 53 aziende è stato ufficializzato tramite una petizione presentata dalla Human Rights Campaign, organizzazione no-profit a sostegno dei diritti dei gay.
“Queste aziende vogliono inviare un messaggio forte a tutti i ragazzi transgender e le loro famiglie” ha detto Chad Griffin, presidente della campagna per i diritti umani, “che le imprese più potenti d’America sono al loro fianco”.
Apple è famosa per aver preso più volte posizione su questoni LBGT. L’azienda ha parlato contro le controverse leggi in Arkansas, Arizona e Mississippi che permetterebbero le imprese di discriminare i clienti gay con il pretesto della “libertà di religione”. Anche per altre aziende come Google, Facebook, e Microsoft non è la prima battaglia e garantiscono che non sarà nemmeno l’ultima.
Saleforce, azienda americana di cloud computing, presente tra i 43 nomi ha detto: “ogni ragazzi merita l’opportunità di avere successo senza paura, ansia e minacce di discriminazione. Salesforce crede fermamente che tutti gli studenti, compresi quelli transgender, dovrebbero essere trattati da pari a pari e siamo in completo disaccordo con qualunque tentativo di limitare i loro diritti. Uguaglianza per tutti”.
Non sappiamo ancora come finirà la questione di Gavin Grimm. La Corte Suprema prenderà la sua decisione questo marzo e noi saremo sicuramente qui a raccontarvelo.
Ecco i nomi delle aziende che hanno firmato: (fonte: Usa Today)
1. Affirm, Inc.
2. Airbnb, Inc.
3. Amazon.com, Inc.
4. Apple
5. Asana, Inc.
6. Box, Inc.
7. Codecademy
8. Credo Mobile, Inc.
9. Dropbox, Inc.
10. eBay Inc.
11. Etsy
12. Fastly, Inc.
13. Flipboard, Inc.
14. Gap Inc.
15. General Assembly Space, Inc.
16. GitHub, Inc.
17. IBM Corporation
18. Intel Corporation
19. Kickstarter, PBC
20. Knotel, Inc.
21. LinkedIn Corporation, a subsidiary of Microsoft Corporation
22. Lyft
23. M Booth
24. MAC Cosmetics Inc.
25. Mapbox, Inc.
26. Marin Software Incorporated
27. Massachusetts Mutual Life Insurance
28. Microsoft
29. Mitchell Gold + Bob Williams
30. MongoDB Inc.
31. NetApp, Inc.
32. Next Fifteen Communications Corporation
33. Nextdoor
34. Pandora Media, Inc.
35. PayPal Holdings, Inc.
36. Postmates Inc.
37. Replacements, Ltd.
38. RetailMeNot, Inc.
39. Salesforce
40. Shutterstock, Inc.
41. Slack Technologies, Inc.
42. Spotify
43. The OutCast Agency
44. The WhiteWave Foods Company 45. Tumblr, Inc.
46. Twilio Inc.
47. Twitter Inc.
48. Udacity, Inc.
49. Warby Parker
50. Williams-Sonoma, Inc.
51. Yahoo! Inc.
52. Yelp Inc.
53. Zendesk, Inc.