Alcuni elettrodi impiantati nel midollo spinale hanno permesso a tre persone paralizzate di tornare a camminare. L’importantissimo risultato – pubblicato anche sulla rivista Nature Medicine – è stato raggiunto grazie all’impegno del gruppo coordinato dal Politecnico di Losanna: tra i partecipanti c’è anche l’italiano Silvestro Micera, che lavora tra la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e il Politecnico svizzero.
Gli elettrodi innestati nel midollo spinale inviano ai muscoli delle gambe e del tronco gli stimoli elettrici generati da un computer controllato dal paziente stesso. Tramite un semplice tablet, infatti, il soggetto paralizzato può attivare la contrazione dei muscoli in maniera coordinata. Ai tre volontari che si sono prestati all’esperimento – tra cui anche un italiano – sono bastate 24 ore di addestramento per riprendere già a camminare.
I pazienti sono quindi riusciti a controllare movimenti tutt’altro che banali, come ad esempio nuotare o pedalare, anche all’esterno del laboratorio dove si è svolto lo studio. Michel Roccati, il paziente di nazionalità italiana, aveva subito una lesione delle colonna vertebrale dopo un incidente in moto avvenuto quattro anni fa, che lo aveva lasciato paralizzato: oggi riesce già a salire e scendere le scale e in primavera, se il percorso sarà senza intoppi, potrà camminare per circa un chilometro.
Intanto in laboratorio è stato sviluppato anche un altro sistema per curare la paralisi: i primi impianti 3D di midollo spinale umano. Sono stati sperimentati sui topi ed hanno ripristinato la trasmissione dei segnali nervosi facendoli tornare a camminare in 8 casi su 10. I test aprono nuovi orizzonti portando verso la sperimentazione di impianti personalizzati da usare sugli esseri umani, realizzati con le stesse cellule dei pazienti e con un rischio di rigetto azzerato.
Gli impianti di midollo spinale sono stati impiantati in topi con paralisi acuta che hanno così ripristinato la capacità di camminare al 100% (80% nel caso degli animali con paralisi cronica paralizzati per un tempo equivalente ad un anno per gli esseri umani). Per la prima volta al mondo i tessuti umani ingegnerizzati hanno comportato un recupero in animali con paralisi cronica.