È operativo da tre giorni il nuovo Registro opposizioni: la soluzione tramite la quale lo Stato promette ai cittadini di liberarsi una volta per tutte del telemarketing selvaggio. Tuttavia questa nuova iniziativa ha destato parecchio scetticismo: era infatti attiva senza successo già per le numerazioni di rete fissa, e inoltre non si faceva menzione dei call center con sede all’estero, che gli esperti hanno ritenuto al di fuori delle normative.
Per fugare ogni dubbio il Ministero dello Sviluppo Economico ha deciso, contestualmente all’annuncio dei primi dati sulle iscrizioni (ci sono già 205.000 iscritti), di fornire chiarimenti sul nuovo Registro delle opposizioni. Il MISE ha spiegato, a differenza di quanto si è detto finora, che il nuovo Registro opposizioni si applica a tutti gli operatori, quindi non solo i call center in Italia ma anche quelli con sede all’estero. E’ inoltre in fase di registrazione alla Corte dei Conti il decreto sulle tariffe che sarà operativo una volta avvenuta la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Teoricamente, quindi, tutti i call center non sono più autorizzati a telefonare gli utenti di numeri di rete mobile che sono iscritti al servizio. La pena? Delle sanzioni molto pesanti che possono arrivare fino a 20 milioni di euro oppure al 4% del fatturato. Sembra quindi che ci siano i presupposti per impedire il telemarketing selvaggio, ma bisognerà verificare se l’iniziativa funzionerà poi nei fatti, specialmente se consideriamo i call center che operano nell’illegalità difficilmente sanzionabili.