Un nuovo SDK per la creazione di suoni 3D, in grado di coinvolgere l’ascoltatore a livelli ai quali il semplice audio stereo non giungerebbe: questo è in sintesi il concept alla base di Google Resonance Audio, una piattaforma ufficiale di Big G in cui è possibile sbizzarrirsi nella produzione di colonne sonore ed effetti da implementare in giochi, video a 360° e app interattive.
La tecnologia al cuore di Google Resonance Audio è “VR Audio“, un sistema che permette una gestione dell’equalizzazione e del rendering sonoro anche e soprattutto in dispositivi in cui questo aspetto può non essere curato come su un PC o laptop, tra cui smartphone e tablet. Il nuovo SDK permette ai creatori di app di simulare una maggiore adattabilità delle sorgenti sonore all’orecchio umano, risultando in un’interattività senza pari, soprattutto se alla colonna sonora sono abbinati filmati in realtà aumentata o 3D.
Google Resonance Audio trova sicuramente una delle applicazioni principali nel gaming e nelle app che cercano di simulare i nostri movimenti nell’ambiente circostante, per restituire suoni e musica direttamente dal punto in cui vengono generati, esattamente come avviene nella realtà. La piattaforma potrà inoltre aiutare i game developer a fare un miglior uso del concetto di “risonanza”, che permette di pre-renderizzare alcuni suoni che verranno ripetuti nel corso dell’avventura al fine di non sovraccaricare la CPU.
A qualche settimana dal debutto di Google Poly, spazio virtuale devoto all’offerta di modelli tridimensionali per realtà aumentata e virtuale, il colosso di Mountain View propone quindi un’interessante novità anche dal punto di vista audio: VR e AR dovranno coinvolgere sempre più i cinque sensi dell’utente, per restituire un’esperienza indimenticabile e immersiva da ogni punto di vista.