Il BIOS (Basic Input-Output System, insieme dei comandi software necessari ad ogni PC per lanciare il sistema operativo ad ogni boot), sta morendo: è questo il verdetto di Intel, che avrebbe intenzione di sopprimere il firmware in questione entro il 2020, in favore del più moderno UEFI (Unified Extensible Firmware Interface), nato per supportare più sicurezza incrementando al contempo le prestazioni del sistema.
L’annuncio di Intel è avvenuto durante la recente UEFI Plugfest, e sembra proprio che tra poco più di due anni tutti i chipset del produttore californiano avranno compatibilità esclusiva con l’omonimo standard, “uccidendo” quindi lo storico BIOS, ormai più che quarantenne, nonostante sia diventato più popolare tra il pubblico con il debutto dei computer IBM incentrati sul chipset Intel 8088. Col passare degli anni, comunque, le routine base del BIOS non sono cambiate: tra di esse è sempre rientrata l’esecuzione del POST (power-on self-test) per inizializzare i componenti chiave del sistema, tra cui CPU, unità grafica, RAM, controllers e tanto altro, provvedendo inoltre a caricare il sistema operativo.
L’evoluzione dei chipset Intel ha poi ristretto e reso secondarie le funzioni del BIOS: il chipmaker è così passato ad EFI (Extensible Firmware Interface), e successivamente a UEFI (Universal Extensible Firmware Interface) nel giro di qualche anno, eliminando i limiti nella gestione delle partizioni su hard disk e aggiungendo tante nuove opzioni per il boot e l’ottimizzazione del sistema. Intel vuole così terminare il ciclo di vita del BIOS, ormai presente solo sui sistemi più datati, passando ad un’alternativa di cui nessun utente fino ad oggi si è pentito, con la speranza che possa essere reso in futuro ancora più efficiente e completo.