La “caccia al virus” su Windows 10 potrebbe prendere, molto presto, una direzione abbastanza inaspettata. Microsoft e Intel stanno unendo le forze per creare ed implementare un sistema di riconoscimento avanzato del malware, che punta tutto o quasi sull’uso delle GPU per migliorare gli attuali parametri di efficienza e affidabilità nella gestione delle minacce informatiche.
La nuova strategia prende il nome di Accelerated Memory Scanning, e permette alle routine software di Windows 10 di fare leva sull’uso della GPU per ricercare più rapidamente malware e attacchi in tempo reale, risparmiando inoltre sull’autonomia energetica del dispositivo. Si tratta di una soluzione senz’altro originale nel suo genere, dal momento che la maggior parte del software antivirus e antimalware utilizza quasi esclusivamente la CPU per effettuare gli scan di routine sul sistema.
Accelerated Memory Scanning verrà inoltre implementata nelle prossime versioni di Windows Defender Advanced Threat Protection (versione Enterprise), diventando a tutti gli effetti parte integrante della sicurezza su Windows 10. A ciò si aggiunge un’altra novità di Intel, Advanced Platform Telemetry, il cui obiettivo è di bloccare sul nascere gli attacchi più avanzati e di ridurre la percentuale di falsi positivi, senza gravare più di tanto sulle risorse hardware.
L’iniziativa di Intel, ben accolta da Microsoft e in attesa di essere adottata da altre software house, può essere senz’altro considerata una delle risposte più consistenti agli attacchi Spectre e Meltdown; che come ricorderemo, nei passati mesi hanno letteralmente infranto la sicurezza di una buona parte di CPU e sistemi hardware della chipmaker americana e non solo: a partire dai prossimi mesi potremo scoprire i primi effetti di questa novità, nella continua e sempre più complessa lotta al malware.
