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Russia blocca LinkedIn: addio ricerche di lavoro online

di Michele Ingelido

La Russia di Vladimir Putin ha oscurato in via definitiva LinkedIn nei confini della nazione, sancendo la prima fine di un social network a causa di un blocco totale all’interno del Paese. Il blocco è stato perpetuato dalla Roskomnadzor, che è l’autorità che nella nazione si occupa delle telecomunicazioni. Il via libera è stato invece dato dalla corte distrettuale di Mosca, che si è attenuta ad una legge di Luglio 2014.

I cittadini russi adesso non potranno più utilizzare il social network più famoso al mondo per le ricerche di lavoro online e il caricamento del curriculum telematico. Ma perchè LinkedIn è stato bloccato totalmente in Russia? Ebbene, il portavoce di Putin, tale Dmitri Peskov, ha affermato che è tutto secondo legge, e la decisione è stata presa per salvaguardare i dati personali degli utenti risiedenti nella nazione. Alcuni tuttavia già affermano che il motivo sia poter avere un maggior controllo sui dati.

La legge russa riporta che i dati degli utenti devono essere contenuti in dei server che devono essere ubicati nella nazione stessa, cosa a cui la società americana LinkedIn non aveva affatto provveduto. Secondo l’uomo non si tratta quindi di censura. E’ così la fine dell’utilizzo del social per 6 milioni di utenti iscritti in Russia in confronto a quasi mezzo miliardo di iscritti in tutto il mondo. Il social network ha fatto la stessa fine di Pornhub e YouPorn, siti pornografici anch’essi oscurati nello Stato, e adesso le altre aziende dovranno provvedere per i loro server se non vorranno finire così anche loro.

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