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Samsung presenta un sensore da 64 MP e TSMC appronta i processori a 5nm e 7nm+

di Michele Ingelido

Il progresso tecnologico nel settore degli smartphone sta andando a passo molto spedito e ogni mese che passa stiamo assistendo alla presentazione di nuove innovazioni e rivoluzioni che migliorano le caratteristiche dei cellulari. L’ultimo passo in avanti lo ha fatto ieri Samsung, presentando nuovi sensori per le fotocamere degli smartphone di fascia alta.

Si tratta di due obiettivi di nome ISOCELL Bright GW1 e GM2 e si distinguono dalla massa per le loro altissime risoluzioni. Il primo è da ben 64 Megapixel, la  risoluzione più alta mai vista su un dispositivo di ultima generazione, e vanta la tecnologia Tetracell. Questo sensore Quad-Bayer riesce a fondere 4 pixel in 1 scattando foto da 16 MP molto dettagliate in scarse condizioni di luce.

Il sensore supporta un autofocus a rilevamento di fase migliorato, l’HDR in tempo reale e la registrazione video in Full HD a 480 fps, il tutto con una dimensione pixel di 0.8μm. Il secondo sensore Samsung, più classico, è da 48 Megapixel. Si tratta dell’erede del GM1 e rispetto a quest’ultimo offre una messa a fuoco migliorata e una gestione migliore delle luci quando c’è buona illuminazione. Entrambi i sensori di Samsung saranno in produzione di massa dalla seconda metà dell’anno.

TSMC sviluppa i chip per processori a 5 nm e 7 nm+

Intanto TSMC sta lavorando per migliorare esponenzialmente la tecnologia dei processori. Il chipmaker di Taiwan a cui Apple si affiderà in via esclusiva fino al 2020 ha ultimato lo sviluppo del processo produttivo a 7 nm+. I processori costruiti con questo processo produttivo avranno consumi energetici ottimizzati del 6-12% ed una densità dei transistor del 20% maggiore.

Qualcomm e Apple dovrebbero già essere in prima linea per questi chip, mentre Huawei potrebbe rimanere sul processo produttivo a 7 nm. Nel frattempo TSMC sta lavorando sodo anche al processo produttivo a 5 nm, che entrerà in produzione di massa entro la prima metà dell’anno.

Un processo produttivo ancor più stupefacente perchè ridurra le dimensioni dei processori fino al 45% in meno con miglioramenti nelle prestazioni fino al 15% in più rispetto ai SoC a 7 nm. Infine lavori in corso anche per il processo produttivo a 5 nm+, che andrà in produzione di massa nel 2021. In questo caso però, non possiamo ancora quantificare i miglioramenti.

fonte1, fonte2

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