Non si sta mettendo benissimo per Huawei. Costretta a fronteggiare le innumerevoli restrizioni derivanti dal ban imposto dagli USA, il colosso cinese si trova ora nell’impossibilità di produrre processori per i propri smartphone e anche di richiederli a terzi. L’ultimo processore dell’azienda sarà il Kirin 9000 che vedremo a bordo della serie Mate 40, ma per la prima volta dopo anni il chipset non è stato annunciato all’IFA 2020.
Huawei si trova infatti in difficoltà anche nel reperire le unità necessarie di questo SoC in quanto la produzione (affidata alla taiwanese TSMC) cesserà il 15 Settembre proprio per via degli effetti del ban. Ciò vuol dire che non solo il Kirin 9000 sarà il suo ultimo processore, ma che (nonostante la sua produzione sia stata avviata in anticipo) probabilmente sarà disponibile anche in quantità limitate. Il CEO Yu Chengdong ha dichiarato che il problema è la produzione dei chipset: Huawei non ha nessun modo per produrli perchè le aziende cinesi si occupano solo del design dei chipset, mentre per la produzione c’è bisogno di affidarsi a fonderie esterne.
Il CEO si è sbottonato anche in merito al sistema operativo proprietario HongMeng, da sempre visto come una futura alternativa ad Android. Chengdong ha dichiarato che questo sistema operativo, già disponibile in alcuni smart display sul mercato cinese, non è ancora presente in nessuno smartphone (nonostante sia pronto per questi dispositivi) perchè c’è un accordo con Google. Quando questo problema sarà risolto, l’OS arriverà anche su smartphone (stando alle ultime indiscrezioni ciò accadrà nel 2021).