L’idea di Huawei di dotarsi di un proprio sistema operativo parte da lontano. Il colosso di Shenzhen ha cominciato a ragionare su questa opportunità nel 2012, ma prima di vedere qualcosa di concreto in merito l’attesa è stata lunga. Basti pensare che per assistere al lancio del primo kernel ci sono voluti circa sei anni (maggio 2018). Nella Developer Conference di qualche settimana fa, il celebre marchio ha ufficialmente svelato al mondo il suo HarmonyOS 2.0, aggiungendo che nel 2021 sarebbe partita l’opera che porterà il nuovo sistema operativo sui vari smartphone.
Un’accelerata resa necessaria dall’ormai noto “ban” inflitto dall’amministrazione USA guidata da Donald Trump nei confronti dell’azienda cinese, con la consueguente revoca della licenza da parte di Google. Wang Chenglu, Presidente della divisione sviluppo software di Huawei Consumer Business Group, ha confermato che nel mese di dicembre verrà lanciata la prima beta per gli sviluppatori, mentre a febbraio 2021 verrà rilasciata la prima beta pubblica di HarmonyOS 2.0.
Il gigante asiatico non ha precisato quali saranno i dispositivi interessati dalla beta pubblica, anche se molto probabilmente la vedremo sugli smartphone della serie Mate e su quelli della serie P. HarmonyOS 2.0 arriverà prima di tutto sulle smart TV, come confermato dal presidente del settore IoT di Huawei Consumer Business Group, Zhi Hao. Alla fine di quest’anno la società cinese lancerà anche delle nuove TV integrate con il suo ecosistema e in grado di controllare la domotica: la strada più giusta per convincere gli utenti a darle fiducia nonostante si smarcherà del tutto dalle aziende americane.