In un’epoca iperconnessa quasi ogni novità è accolta con gioia dagli internauti e fruitori di social network, i quali sono vogliosi di provare tutto ciò che il web offre, comprese le nuove piattaforme di messaggistica proposte ogni tanto, come alternative alle classiche già presenti sul mercato da tempo e maggiormente utilizzate. Una delle più recenti è stata Clubhouse, innovativo social network audio, ovvero basato sulle conversazioni vocali in diretta che ha fatto il suo ingresso nel 2020 ed è stato fondato da due ex ingegneri di Google, tali Paul Davison e Rohan Seth.
Aveva colpito per quello che sembrava una grande riservatezza, ci si può accedere infatti solo su invito e le conversazioni non lasciano traccia, non vengono registrate. Ci si ritrova a parlare in stanze audio a tema, che poi sarebbero dei gruppi, e l’idea innovativa di poter scambiare opinioni a voce e non attraverso freddi messaggi scritti aveva attirato un grande pubblico.
Ma nonostante sia stato risolto il problema della sua mancanza di accessibilità da sistema Android; questo social ha alcuni limiti, uno dei quali è la scarsità di funzioni e integrazioni con altri servizi, trattandosi di una piattaforma più giovane di molte altre. Questo ha fatto sì che nel tempo siano state create alcune app e servizi simili a Clubhouse anche da parte di altri colossi del web, alcuni dei quali con la loro concorrenza agguerrita rappresentano una minaccia non indifferente e potrebbero addirittura significare la sua fine.
Le 5 migliori alternative a Clubhouse
È stato il primo social network vocale e per questo ha rappresentato la novità assoluta, ma come ogni novità nel tempo è destinata a suscitare sempre meno interesse, soppiantata da nuove versioni che attirano la curiosità di nuovi utenti. Nonostante l’agguerrita concorrenza e nonostante saltuariamente ne venga descritta la decadenza, Clubhouse continua ad avere milioni di frequentatori che si ritrovano nelle stanze le quali dopo la fruizione scompaiono senza lasciare traccia.
Ma in definitiva, potrebbe sembrare un club elitario e non paritario come vorrebbe apparire, come un gruppo di persone che si ritrova a fare due chiacchiere senza troppo impegno, per cui potrebbe non avere futuro roseo. Per correre ai ripari il social ha annunciato la novità di poter pagare il nostro creator preferito, trasformandolo così quasi come una compravendita di servizi e di fatto in quello che potrebbe essere un abbonamento esclusivo, un po’ come funziona per altri social.
Cosa ne sarà di Clubhouse nel lungo termine? Per ora non possiamo ancora sbilanciarci, ma qualora vogliate partecipare a delle stanze audio anche su altre piattaforme alternative, abbiamo la soluzione.
Twitter Spaces
Il primo clone di Clubhouse è nato grazie al social Twitter, che ha dato vita a Twitter Spaces, disponibile per chi ha più di 600 follower, e il cui funzionamento è molto simile all’originale. Le stanze qui diventato spazi, ma le similitudini terminano qui. Innanzitutto è disponibile anche per Android, secondariamente gli spazi creati possono essere sia aperti a tutti che limitati unicamente ai nostri contatti.
Chi partecipa alle conversazioni lo può fare inoltre sia con delle emoji che con dei dm, ovvero messaggi diretti, e la vera particolarità è che è possibile attivare i sottotitoli automatici che ne rendono così possibile la frequentazione anche in momenti in cui intorno a noi ci dovrebbe essere silenzio ma abbiamo bisogno di 5 minuti di relax, come al lavoro, per esempio. Da segnalare che a breve dovrebbe arrivare anche la versione per web.
Facebook Live Audio Room
Tra le app alternative diretti concorrenti di Clubhouse non poteva mancare il colosso Facebook, che ha annunciato la creazione di un nuovo strumento, le stanze audio, al momento disponibile però solo negli Stati Uniti per gruppi e personaggi famosi. L’interfaccia è simile alla rivale originale, tra le differenze sostanziali il numero dei partecipanti per le room, che Facebook rende illimitato.
Anche qui è possibile attivare i sottotitoli automatici in tempo reale, ma le conversazioni potranno essere registrate e addirittura gli utenti potrebbero monetizzare la loro frequenza mettendo a disposizione gli audio non solo gratuitamente ma anche dietro pagamento di un ticket, o un abbonamento a quanto pare, simile anche in questo al diretto rivale.
Spotify Greenroom
Anche Spotify ha introdotto un’alternativa al social network vocale principale, nasce così Spotify Greenroom, con lo stesso meccanismo delle stanze; ci si iscrive liberamente con il proprio account Spotify, o con quello Facebook e si entra in una stanza o se ne crea una.
Anche qui a differenza di Clubhouse è possibile registrare le conversazioni, e al momento per esprimere il proprio apprezzamento al creatore si usano le gemme, in previsione di un futuro sistema di remunerazione per i creatori più lodati. Un’ottima alternativa Android a Clubhouse, che offre la possibilità di incontrare i propri artisti preferiti e in più anche di chattare.
Discord Stage Channels
Un’altra app vocale che ha preso sempre più piede tra le alternative a Clubhouse è Discord, utilizzata inizialmente dai gamer perché può essere usata mentre si gioca, collegando un microfono, ma si possono anche mandare messaggi di testo o fare videochiamate di gruppo. In questo caso le stanze vengono chiamate server e possono essere tematiche riguardo determinati videogiochi o anche create dagli utenti stessi; per registrarsi basta fornire un nome utente e un indirizzo e-mail.
Spoon
Direttamente dalla Corea arriva la concorrente Spoon, con la differenza che qui è il creatore a gestire la stanza dove gli utenti possono fare domande o usare la chat; lui deciderà cosa fare e se accettare le domande dei presenti. L’unico modo insomma per avere una interazione diretta con gli altri utenti è la live call, permessa dal creatore, in cui può invitare a parlare qualcun altro. Anche qui attraverso gli spoon donati dagli utenti al loro creatore preferito questi potrà poi riscattare del denaro.
Download: Play Store | App Store
Altre alternative a Clubhouse
Vi abbiamo elencato i 5 servizi che riteniamo i migliori, ma ci sono anche tante altre alternative a Clubhouse che aspettano solo di essere provate per interagire con gli altri tramite stanze audio. Per completezza ve ne citiamo alcune:
- Riffr: si tratta di una sorta di app di mini podcast che propone l’interazione tramite registrazioni audio che durano un massimo di 3 minuti.
- Leher: è un social network praticamente speculare a Clubhouse che proviene dall’Asia e permette di interagire sia con stanze audio che utilizzando la fotocamera, tramite video.
- Telegram Voice Chat: delle chat vocali che possono essere abilitate dagli admin dei gruppi o possessori di canali.
- Reddit Talk (in arrivo): i moderatori dei subreddit possono avviare una conversazione audio pubblica.
- LinkedIn (in arrivo): il social network del lavoro permetterà di fare networking tramite audio per mettere in comunicazione i professionisti.