I migliori processori smartphone del 2024 | Classifica e benchmark

Lo smartphone non è più un banale cellulare ma un computer a tutti gli effetti, e affinchè sia affidabile c’è bisogno di prestazioni. Per avere le prestazioni più spaventose, serve il miglior processore possibile. Ed ecco perchè i processori smartphone, pur essendo componenti nascosti, sono tra quelli più considerati dagli intenditori nell’acquisto di dispositivi Android e iPhone.

Proprio come con i PC desktop e i laptop anche su mobile ci sono le CPU, sebbene non siano targate Intel e AMD. E a seconda dello smartphone che trovate, ci sono anche SoC diversi. Certo, il chipset e i suoi benchmark non sono tutto per stabilire in modo preciso le performance di uno smartphone. Esistono infatti anche la memoria RAM, l’ottimizzazione del sistema operativo, il tipo di memoria interna ed altro.

Quindi non è garantito che ogni modello di device con lo stesso SoC abbia le stesse performance. Ma il System On A Chip, altro nome usato per identificare i chipset, è il componente che contribuisce in maggior misura sia sui dispositivi più economici che su quelli di fascia più alta. Abbiamo messo a confronto gli attuali SoC, e in questa guida, oltre a spiegarvi cosa sono, vi mostreremo i migliori processori smartphone con classifica e benchmark.

Specifichiamo però che le performance di un processore per smartphone cambiano non solo in base al chipmaker che lo produce (Qualcomm, MediaTek…) e al modello del SoC, ma anche in base al cellulare, perchè il resto dei componenti non è mai lo stesso e non sono ottimizzati tutti allo stesso modo.

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Prima di iniziare, vi informiamo, nel caso abbiate intenzione di conoscere oltre ai migliori processori anche i migliori smartphone del momento, che potete consultare la nostra guida dedicata che di tanto in tanto aggiorniamo.

I chipset rientrano a pieno regime tra i parametri che teniamo in considerazione per selezionare i migliori dispositivi sul mercato a livello prestazionale.

Cos’è un processore smartphone e a cosa serve

Il processore, anche chiamato SoC (System-on-a-Chip) nel caso dei dispositivi mobili, è un componente hardware che esegue istruzioni: elabora i dati del software attraverso il sistema operativo. Gira ad una determinata frequenza di clock (misurata in GHz) ed è formato da un certo numero di core che possono essere di modelli diversi a loro volta.

Questi sono importanti parametri prestazionali che ci aiutano a capire le sue potenzialità (i SoC più diffusi sono quad-core, esa-core e octa-core ed hanno rispettivamente 4, 6 e 8 core). I processori smartphone sono i principali determinanti della velocità di un dispositivo e di come e quanto riesce a reggere ogni tipo di applicazione. Più il processore è potente, più il terminale sarà in grado di comportarsi meglio in termini di performance.

Il SoC ha anche il compito di supportare diversi altri componenti dello smartphone, tra cui la fotocamera e i suoi Megapixel. Nei dispositivi mobili, il chipset non include solo la CPU, ma anche la GPU (che definisce le performance nell’elaborazione grafica e nei videogiochi) ed il modem che si occupa di rendere possibile la navigazione in internet tramite la connessione dati. Molti smartphone cinesi economici e top di gamma sono diventati fra i più venduti solo per avere al loro interno dei processori smartphone potenti, e dopo le spiegazioni sopra ora dovreste riuscire a capire il perchè.

L’influenza del processore su batteria, fotocamere e connettività

Il processore non influisce solo sulle prestazioni di uno smartphone, ma anche in tanti altri ambiti. Tra questi c’è sicuramente la batteria, perché è uno dei componenti che ha i consumi maggiori in tutto il telefono. Solitamente i processori che consumano meno sono quelli costruiti con i processi produttivi migliori. I processi produttivi vengono indicati in nanometri: meno sono i nanometri, più il processore ha consumi inferiori.

Ad esempio i SoC top di gamma del 2023 sono stati costruiti a 4 nm, mentre quelli di fascia media a 6 nm. Tuttavia non contano solamente i nanometri, ma anche l’utilizzo che si fa dello smartphone e di conseguenza quali core del processore si attivano. Ogni chipset è formato da core ad alte prestazioni e core a basso consumo: nelle attività più esose di risorse si utilizzano quelli ad alte performance che generano un consumo maggiore.

Altro elemento influenzato dai processori per smartphone è indubbiamente la qualità fotografica: questo perché nei processori c’è un’unità chiamata ISP (Image Signal Processor) che si occupa proprio dell’elaborazione delle immagini catturate con la fotocamera. Se vi è capitato di vedere due dispositivi con lo stesso comparto fotografico ma una qualità delle foto differente, in quel caso è probabile che sia stato proprio perché avendo processori diversi elaborano le immagini diversamente.

Infine il processore, che integra un modem per la connettività, influisce sulla connessione. Sia sulla connessione dati per via dei modem 4G e 5G, sia sul Wi-Fi per via del modulo Wi-Fi. Influisce perfino sulle performance del Bluetooth. Ci sono ad esempio chip che supportano il Wi-Fi 6 e il 5G ad altissime velocità, altre che supportano il 5G ma a velocità inferiori, altri ancora che invece supportano solo il 4G.

Altro parametro è importante adesso che siamo nell’era dell’intelligenza artificiale è la presenza di una NPU (Neural Processing Unit) – non presente su tutti i chipset – che consente la presenza dell’AI on-device. Per AI on-device si intende la capacità di un processore di elaborare l’intelligenza artificiale generativa direttamente sullo smartphone invece di affidarsi a risorse in cloud. Con questa soluzione si beneficia sia a livello di privacy che di prestazioni nell’utilizzo dei modelli di IA generativa come quello alla base di ChatGPT e Google Gemini.

Il SoC non è tutto: il ruolo del software

Non basta scegliere uno smartphone con un processore eccellente per avere prestazioni eccellenti. Un ruolo importante lo gioca anche l’ottimizzazione della personalizzazione del sistema operativo implementata dal produttore del telefono. Se un sistema operativo (o meglio un’interfaccia utente) è ottimizzato male e quindi consuma troppo, oppure causa troppi rallentamenti, allora non c’è processore che tenga: l’esperienza sarà deludente.

Ecco perché molti consigliano solo cellulari delle marche più gettonate: ciascun produttore di dispositivi Android ha una sua personalizzazione che può essere più o meno superiore alle altre in termini di gestione delle performance. Per esempio Samsung ha One UI, Xiaomi ha MIUI e HyperOS, OPPO ha ColorOS, e così via.

Principali produttori di SoC

Fra tutti i device in vendita, i processori smartphone più diffusi ed anche più gettonati appartengono a 5 principali case produttrici, che sono le seguenti.

  • Qualcomm: quelli di questa azienda basata negli Stati Uniti sono i processori smartphone più amati in assoluto nel mondo Android, e si chiamano Snapdragon. Vengono spesso preferiti per le loro prestazioni migliori della concorrenza e perchè sono i più adatti al modding.
  • MediaTek: questi processori smartphone sono invece molto diffusi tra gli smartphone economici con Android, e il campo in cui prevalgono è quello dei dispositivi low cost. Nella fascia alta MediaTek è stata schiacciata dalla concorrenza di Qualcomm in passato, ma ha poi recuperato ed è ora diffusa anche nel segmento high-end: il vantaggio dei dispositivi con processori di questo brand è il fatto che costano in generale di meno.
  • Apple: i processori smartphone di Apple, prodotti fisicamente in prevalenza da TSMC, sono presenti esclusivamente sugli iPhone e sugli iPad di Apple. Sono sempre potentissimi perchè vengono realizzati tutti per essere di fascia alta, e non hanno mai avuto prestazioni scadenti.
  • Samsung: questi processori smartphone invece si trovano su molti dispositivi Samsung Galaxy e si chiamano Exynos, ma occasionalmente Samsung potrebbe collaborare con altre aziende per inserirli sui loro terminali. E’ già successo ad esempio con diversi smartphone Meizu. Samsung produce processori smartphone sia di fascia economica che top di gamma: i primi potete trovarli su terminali della serie Galaxy A e M, i secondi sui Galaxy S.
  • Huawei: si chiamano Kirin i processori smartphone di Huawei, e si trovano sui dispositivi Huawei e Honor. Anche in questo caso ce ne sono di fascia economica e alta, ma al momento non sono presenti su altri dispositivi oltre a quelli sopra citati e non sono più utilizzati a partire da alcuni anni dopo il ban di Huawei imposto dagli USA.

Cos’è un benchmark

Il benchmark è il tipo di test più veloce e adatto per stabilire che livello di prestazioni hanno i processori smartphone. Tutti possono testare il proprio smartphone sui benchmark utilizzando piattaforme come AnTuTu, Geekbench e GFXBench. Queste piattaforme, tramite applicazioni o software, effettuano un test veloce dal quale risulta un punteggio che quantifica le performance del dispositivo all’interno del test.

Ovviamente il solo benchmark non basta a stabilire in modo completo le prestazioni dei processori smartphone perchè ci sono tantissimi altri fattori da prendere in considerazione (tra cui l’ottimizzazione, le performance nell’uso quotidiano e nelle lunghe sessioni di utilizzo e molto altro).

Perciò, i risultati dei benchmark vanno presi solo come valore indicativo. Nella nostra classifica dei migliori processori smartphone vi mostreremo anche i punteggi dei benchmark ottenuti da cellulari che li montano, ma, come spiegato, non prendeteli come un valore assoluto delle performance di ogni modello. I punteggi sono stati ottenuti da test sulla piattaforma di benchmark AnTuTu e sono approssimativi in quanto dipendono dallo smartphone su cui il processore è montato.

Migliori processori smartphone per qualità prezzo

Qualcomm Snapdragon 685

Snapdragon 685 è un processore destinato alla fascia bassa del mercato ma, grazie al fatto che gli manca la connettività 4G e quindi Qualcomm ha potuto ottimizzare i costi, riesce a garantire delle prestazioni prossime alla fascia media. La sua architettura octa-core è formata da custom core Kryo 265 in grado di raggiungere ben 2,8 GHz di frequenza per delle performance notevoli per degli smartphone che solitamente vengono venduti al di sotto dei 250 euro.

A bordo troviamo anche la GPU Adreno 610 che supera la sufficienza nel gaming e il supporto alla connettività Wi-Fi 6 per andare veloce anche con le reti domestiche. Lato mobile troviamo un modem Snapdragon X11 in grado di arrivare a 390 Gbps di velocità in download, ma come accennato il 5G non è presente perchè si tratta di un processore della linea 4G. Include anche un triplo ISP con supporto a teleobiettivi e fotocamere grandangolari.

Punteggio sui benchmark: oltre 340.000 punti

MediaTek Helio G99

Helio G99 è un processore che concorre con lo Snapdragon 685 nel fornire prestazioni di fascia media a dispositivi di fascia bassa per aumentarne il rapporto qualità prezzo. Come il modello di Qualcomm è sprovvisto della connettività 5G, tuttavia ciò ha consentito a MediaTek di offrire un processore più potente del solito a poco prezzo, perfino più potente dello Snapdragon 685. Ha un’architettura cota-core a 6 nm che include una CPU Cortex A76 con frequenza fino a 2,2 GHz e sei Cortex A55 a basso consumo da 2 GHz.

Monta 3 ISP per le fotocamere e gestisce risoluzioni fino a 108 Megapixel, oltre a supportare RAM fino a LPDDR4X e memorie interne fino a UFS 2.2. In più monta una GPU Mali-G57 MC2 che se la cava bene con un po’ tutti i giochi se non si hanno pretese in termini di grafica avanzata. Potete trovarlo su smartphone che si vendono a meno di 250 euro, spesso anche a meno di 200 euro.

Punteggio sui benchmark: circa 420.000 punti

Qualcomm Snapdragon 7s Gen 2

Lo Snapdragon 7s Gen 2 è un processore che si posiziona perfettamente nella fascia media e nella sua generazione lo si può trovare su dispositivi che vanno circa da 250 a 350 euro di listino. I punteggi sui benchmark che ottiene dimostrano che è in grado di soddisfare qualsiasi utente medio e infatti i dispositivi con essi equipaggiati hanno una buona fluidità con tutte le applicazioni.

E’ formato da custom core Qualcomm Kryo con frequenza massima di 2,4 GHz e supporta la connettività 5G in tutti gli spettri (grazie all’ottimo modem 5G Snapdragon X62), oltre al Wi-Fi 6 con alte velocità. La GPU è una Adreno 700 che riesce a sopportare anche carichi pesanti, sebbene non sia tra le più potenti. Lo Snapdragon 7s Gen 2 è un processore ottimo per chi cerca uno smartphone che sia affidabile in tutto ma spendendo una somma molto contenuta. Fra le altre, la serie Redmi Note 13 ha impiegato questo processore.

Punteggio sui benchmark: circa 600.000 punti

MediaTek Dimensity 8300

Il Dimensity 8300, disponibile anche in versione Ultra, è un processore di fascia media le cui prestazioni sforano in realtà nella fascia alta. Sui benchmark ha infatti punteggi altissimi e a livello hardware è praticamente un superdotato. Inclusivo di connettività 5G, questo chipset è un octa-core formato da 1 CPU Cortex-A715 con frequenza massima di 3,35 GHz, 3 Cortex A715 a 3,2 GHz e 4 Cortex A510 a 2,2 GHz. Il primo performance core entra in azione nelle attività più esose di risorse, poi ce ne sono altri tre con frequenza un po’ più bassa ed altri 4 per i bassi consumi.

La GPU è molto performante anch’essa: trattasi di una Mali-G615 MP6 ed è adatta anche al gaming avanzato. Il chipset supporta le RAM LPPDR5X ed ha una NPU per l’IA sul dispositivo. Supporta anche un massimo di 3 fotocamere da 32 MP o una da 320 MP. Questo processore si trova solitamente sui flagship killer, ossia device dalle prestazioni altolocate ma con le restanti specifiche non top di gamma in modo tale da puntare anche sul prezzo.

Punteggio sui benchmark: oltre 1.400.000 punti

Qualcomm Snapdragon 7+ Gen 3

Snapdragon 7+ Gen 3 è un processore di fascia media così potente da superare dei SoC che sono montati a bordo di smartphone top di gamma. Possiamo definirlo a tutti gli effetti un chipset di fascia alta, ma gli smartphone che lo montano spesso e volentieri non superano i 600-700 euro di prezzo di listino. A bordo di questo dispositivo troviamo un core Cortex-X4 che è uno dei più avanzati esistenti come gli altri della serie Cortex X, il quale ha una frequenza di 2,8 GHz.

Poi ci sono 4 core Cortex A720 da 2,6 GHz ad alte prestazioni e 3 Cortex A520 da 1,9 GHz a basso consumo. Da notare come in questo processore ci siano più performance-core che efficiency-core. La GPU è una Adreno 732 che è già una delle più avanzate ed è presente anche un chip dedicato per l’intelligenza artificiale generativa elaborabile on-device. Un dispositivo con questo processore è realme GT 6T (il realme GT 6 ha lo Snapdragon 8s Gen 3 che è molto simile e altrettanto valido).

Punteggio sui benchmark: oltre 1.400.000 punti

Migliori processori smartphone top di gamma

Google Tensor G4

Il Google Tensor G4 è il processore che è possibile trovare a bordo di tutta la serie Pixel 9 di Google. E’ un SoC octa-core costruito con processo produttivo a 4 nanometri e formato da un core Cortex-X4 dalla frequenza massima di 3,1 GHz, 3 core Cortex A720 da 2,6 GHz e 4 core Cortex A520 da 1,9 GHz.

Sebbene sia un processore montato a bordo di dispositivi top di gamma, in realtà le sue prestazioni sono comparabili a quelle dello Snapdragon 7+ Gen 3, forse un pochino inferiore. Tuttavia ha consumi molto ben ottimizzati ed è molto stabile. E’ costruito da Samsung, quindi non è altro che un Exynos rinominato, ed ha una GPU Mali-G715 MP7 più potente rispetto a quella presente sul Dimensity 8300 di MediaTek. Grazie alla presenza di una NPU dedicata, è in grado di elaborare l’intelligenza artificiale generativa direttamente sul dispositivo.

Punteggio sui benchmark: da oltre 1.300.000 punti

Samsung Exynos 2400

Exynos 2400 è il processore top di gamma di casa Samsung del 2024. Ha un’architettura deca-core che non si era mai vista prima, con CPU simili a quelle dei più potenti Qualcomm e MediaTek. E’ formato da una CPU Cortex-X4 con frequenza massima di 3,2 GHz, 2 Cortex A720 da 2,9 GHz, 3 Cortex A720 da 2,6 GHz e 4 Cortex A520 da 1,95 GHz. Ha così tanti core che può adattarsi in modo capillare ad ogni scenario e fornire le massime prestazioni nei giochi più esigenti.

Come GPU troviamo una Samsung Xclipse 940 da 1095 MHz con supporto al ray tracing a livello hardware. Il processore supporta anche l’IA on-device con chip dedicato e tutte le altre tecnologie più avanzate presenti nel 2024, incluse le memorie UFS 4.0 e le RAM di tipo LPDDR5X.

Punteggio sui benchmark: oltre 1.760.000 punti

Apple A18 Pro

Apple A18 Pro è il processore di iPhone 16 Pro e Pro Max: in questa generazione iPhone 16 e 16 Plus sono stati equipaggiati con il meno avanzato Apple A18, mentre il Pro è in grado di garantire le prestazioni massime che si possono desiderare su uno smartphone in combinazione con l’ottimizzazione del sistema operativo iOS. E’ un esa-core costruito con processo produttivo a 3 nm (consumi minimi) e formato da 2 core dalla frequenza massima di 4 GHz e 4 core da 2,2 GHz.

Supporta l’intelligenza artificiale on-device ed include una GPU Bionic da 1450 MHz. Con questo processore non ci sono praticamente limiti: tutti i giochi funzionano alla perfezione anche a dettagli massimi e la potenza è inaudita. Sono anche supportati tutti i componenti e le tecnologie viste fino al suo lancio sugli iPhone e garantisce il 20% di performance in più rispetto al modello precedente.

Punteggio sui benchmark: oltre 1.730.000 punti

Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3

E’ stato costruito a 4 nm il processore Snapdragon 8 Gen 3, nave ammiraglia di Qualcomm per il 2024. E’ formato da 8 core che includono un Cortex-X4 da 3,3 GHz, 3 Cortex A720 da 3,15 GHz, 2 core Cortex A720 a 2,9 GHz e 2 Cortex A520 a 2,27 GHz. Questo processore è presente su gran parte dei gaming phone più avanzati ed è il più diffuso sui top di gamma Android della sua generazione commercializzati in Europa.

Quindi si tratta di un chip estremamente affidabile e avanzato. Include una NPU per l’IA on-device e una GPU Adreno 750 che è la Adreno più potente della generazione. Supporta le memorie RAM e interne più avanzate oltre alle fotocamere più avanzate. Naturalmente ciò va un po’ a svantaggio dei consumi, ma in compenso non avrete limiti. Tra i device con questo processore ci sono quelli delle serie Samsung Galaxy S24 e Xiaomi 14.

Punteggio sui benchmark: oltre 2.000.000 punti

MediaTek Dimensity 9300+

Per quanto riguarda la generazione 2024, il Dimensity 9300+ è il processore più potente in assoluto. Sui benchmark non ha veramente nessun rivale nell’annata, dato che Qualcomm non ha rilasciato una versione Plus dello Snapdragon 8 Gen 3. Costruito a 4 nanometri, questo chip è un octa-core formato da un core Cortex-X4 da 3,25 GHz, 3 core Cortex-X4 da 2,850 GHz e 4 core Cortex A720 da 2 GHz.

Da notare che i Cortex-X4, che sono i core ARM più potenti della generazione, sono ben quattro mentre su altri processori top di gamma ce n’è uno solo. Ad accompagnarli troviamo anche la potentissima GPU Mali-G720 Immortalis MP12 che riesce a far girare qualsiasi gioco al massimo dei dettagli possibile. Naturalmente ha l’IA on-device e supporta ogni tecnologia più avanzata. Ha debuttato in Italia con lo smartphone Xiaomi 14T Pro che non è nemmeno più di tanto costoso.

Punteggi sui benchmark: oltre 2.100.000 punti

Classifica processori smartphone riepilogativa

La seguente è la top 10 dei migliori processori smartphone in assoluto per potenza prestazionale. La classifica non tiene conto dei prezzi ma solamente delle prestazioni e dei benchmark, quindi si basa esclusivamente sulla potenza dei SoC. Alcuni di essi potrebbero non essere più in commercio e si potrebbero trovare solo se si acquistano smartphone usati, ma li abbiamo citati ugualmente perchè restano fra i più potenti.

  1. MediaTek Dimensity 9300 (Plus)
  2. Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3
  3. Samsung Exynos 2400
  4. Apple A18 Pro
  5. Samsung Exynos 2400e
  6. Qulacomm Snapdragon 8 Gen 2
  7. Apple A18
  8. Apple A17 Pro
  9. MediaTek Dimensity 9200 Plus
  10. Snapdragon 8s Gen 3
Michele Ingelido: Blogger che da anni lavora nel settore tecnologico. Da perito tecnico mi definisco non solo un incurabile fanatico della tecnologia, ma anche un profondo estimatore di tutto ciò che intelligentemente crea innovazione, specie se in modo anticonformista… Un po’ come il Rock ‘n Roll!